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INTERRUZIONE DI GRAVIDANZA / UNA NUOVA BATTAGLIA |
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27/08/2001 |
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INTERRUZIONE DI GRAVIDANZA / UNA NUOVA BATTAGLIA Italia e Irlanda, unite nella vergogna
In Francia è stata autorizzata nel 1988, in Inghilterra nel ’90 e in Svezia nel ’91. E da due anni la RU 486, la pillola abortiva, è commercializzata anche in tutti gli altri paesi europei. Oltre all’Italia fa eccezione l’Irlanda, dove però l’aborto è vietato. Scoperta all’inizio degli anni ’80 dal ginecologo francese Étienne Émile Baulieu, oggi la pillola che interrompe la gravidanza è usata nel mondo da più di 3 milioni di donne, di cui 500 mila nella sola Europa. Un grande impulso è venuto dalla legalizzazione negli Stati Uniti, dove nel settembre 2000 ha passato l’esame della Food and Drug Administration, il severo ente che controlla i farmaci. Da quel momento, infatti, l’organizzazione ufficiale dei ginecologi americani non ha smesso di raccomandare, all’interno come nei convegni internazionali, di preferire ogni volta che è possibile l’aborto farmacologico rispetto a quello chirurgico. Ma il vero boom è partito dalla Cina, che ha cominciato a usare su larga scala la RU 486, oltre che a fabbricarla in proprio. Quella della produzione è una delle maggiori difficoltà che finora la pillola ha incontrato nel mondo. In Francia, dopo che la chiusura della ditta che per prima l’aveva messa sul mercato aveva rischiato di provocare una crisi, se ne è assunta il compito la Exelgin. Negli Stati Uniti, dove il brevetto è stato affidato al Population Council, è stata creata una ditta apposita, la Danco. Ed è proprio su questo esempio che i radicali stanno ipotizzando, anche per l’Italia, un gruppo farmaceutico ad hoc. Sarà d'accordo il governo Berlusconi a dare le autorizzazioni necessarie?
12.07.2001 |
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